martedì 29 marzo 2011

I NUJU ALL'ATTO SECONDO

Atto Secondo” è il titolo del “Primo Atto”,  e scusate per il gioco di parole, dell’appalesarsi della maturità raggiunta del gruppo calabro-bolognese.
E’ inutile negarlo, gli accostamenti ai predecessori corregionali come il Parto delle Nuvole Pesanti, lo stesso Voltarelli e il compianto Rino Gaetano, ci sono tutti.
Il gruppo, infatti, non disdegna l’accostamento e ne potrebbe essere la prosecuzione, per età, idee, freschezza e intensità.
Fabrizio Cariati,  Marco Ambrosi, Stefano Stalteri, Roberto Simina,  Giuseppe Licciardi e  Roberto Virardi sono i Nuju.
“Nuju è Nessuno” 
dicono nella dettagliata scheda che accompagna il disco. Anche se loro, non mi pare proprio che siano “Nessuno”. 
Gia vincitori di numerosi festival, vincitori del contest Radici che, ogni anno si tiene in Basilicata e, permette a promettenti emergenti di essere prodotti dalla rampante etichetta “sudista” MKRecords.
Un folk-pop d’autore quello dei Nuju, con un’attenzione ai testi e alla cura dei dettagli. Certo una snellita alle liriche, con il tempo farebbe bene.
Atto Secondo è un disco che convince, un disco solido, compatto ed omogeneo. Tanti gli ospiti: dalle new-entry del Parto delle Nuvole Pesanti (Franco e Rimedio), al violino di Francesco “Fry” Moneti che, come recita un famoso brano della sua band (Modena City Ramblers)  (Ho girato in lungo e in largo/in compagnia del mio violino/e il vento dei viaggiatori/mi è rimasto sempre amico), viaggiando e girando, incontra Fabrizio Cariati e compagni e  lascia l’impronta del suo arco in un brano dal titolo “Parto”, Un incontro-testimonianza dell’anima girovaga e zingara che porta agli incroci e alle vicinanze tra musicisti di nascita nordica con musicisti del Sud in una Italia. Una Italia che solo da poco, e forse nel momento in cui è piu disgregata, riconosciamo e sentiamo Unita.
Le percussioni della nostra vecchia conoscenza Gennaro”mandara”de Rosa che impreziosisce un brano come “Movement”, al quale avrei riservato, come a tutti gli altri ospiti, forse
un po’ di spazio in piu che avrebbe giovato ad un disco già di per se ricco e ben curato.
Partire come zingari alla ricerca di una festa, di una notte, disegnando l’inimmaginabile, qualcosa di magico e favoloso, delusi dalla società in declino come un fiore senz’acqua e illusi dalla vanità dell’immagine. Sempre in movimento, in equilibrio sulle solite incertezze, cullati dal tempo e dalle donne, amanti e mamme, viaggiatori inevitabili su strade infuocate ancora da percorrere.”...i Nuju arrivano da Bologna, parlano di zingari alla ricerca di feste, delusi dalla società in declino, sempre in movimento e pronti ad affrontare il futuro...
Che sia arrivata, finalmente, l’ora del ritorno di quegli “zingari felici” ??